Costruita a partire dal 1863 su progetto dell’architetto Giuseppe Bollati, che ne diede un’impronta neoclassica con palazzi dai portici sottostanti, è stata l'ultima delle grandi piazze del periodo risorgimentale della capitale sabauda. É dedicata allo Statuto Albertino, la costituzione monarchica scritta dal re carlo Alberto di Savoia. Si interseca principalmente con via Luigi Cibrario, corso Francia, che in epoca latina era la strada che conduceva in Gallia, e via Garibaldi, ossia il decumanus maximus di Julia Augusta Taurinorum (nome originario di Torino). Ma Piazza Statuto affascina il turista anche e soprattutto per l’esoterismo che la contraddistingue: Torino sarebbe uno dei vertici del “Triangolo della magia nera”, insieme a Londra e San Francisco. Nella piazza spicca poi la fontana del Traforo del Frejus, Palazzo Paravia e la torre BBPR. Antico e moderno si miscelano con particolare grazia in uno dei posti più suggestivi e iconici della città, così come la Mole Antonelliana.
La storia di Piazza Statuto combacia soprattutto con due periodi storici principali, quello romano e quello risorgimentale. Il sito viene delimitato dai latini nella parte occidentale del castrum del Quadrilatero Romano, oltre la cinta muraria della Porta Segusina, nei pressi dell’attuale Piazza Savoia. La funzione dalla piazza romana non erano delle più nobili, e questo rappresenta una delle prime ragioni che spingono gli esperti a parlare di Torino magica.
All’epoca risorgimentale la piazza viene sistemata e ampliata su volere di Vittorio Emanuele II di Savoia, con la costituzione del Regno d’Italia nel 1861. Il re vuole celebrare il prestigio della città. I lavori vengono affidati alla società di costruzioni londinese Italian Building Society LTD che nel 1863 inizia la costruzione degli edifici neoclassici che ne delimitano il perimetro, con i classici portici che permettono a nobili e cortigiani di passeggiare anche nelle giornate di pioggia.
Al centro dei giardini si colloca invece la fontana del Traforo del Frejus, dedicata ovviamente ai lavori infrastrutturali che permisero molebucare la montagna e costruire la strada ferrata che collegava Modane, in Francia, e la Val di Susa in Piemonte. Il monumento, ultimato nel 1879, nasce da una intuizione del Conte di Veglio, presidente dell’Accademia delle Belle Arti, e viene costruito con i massi del traforo. In cima spicca il Genio Alato, una statua che porta sul capo una stella a cinque punte. Sui massi sono collocati alcuni titani abbattuti proprio dal Genio. Le spiegazioni sarebbero due: da un lato l’opera celebra la vittoria della ragione sulla forza bruta, dall’altro potrebbe rappresentare la sofferenza degli uomini che hanno lavorato alla costruzione del traforo.
Tra i palazzi storici di Piazza Statuto spicca al civico 18 il Palazzo Paravia, rilevato da Innocenzo Paravia nel 1865. Innocenzo era l’erede dell’impero editoriale torinese, al punto da attribuire il suo nome a quello dell’edificio.
Piazza Statuto è il fulcro di leggende esoteriche che eleggono la città come uno dei vertici del Triangolo di magia nera mondiale. Alcuni esperti ritengono che tale vertice concida proprio con la sommità della fontana del Traforo del Frejus; altri la identificano con l’obelisco presente nella piazza che porta in cima un piccolo astrolabio, eretto nel 1808 su un punto geodetico per celebrare il calcolo trigonometrico del 1760 sulla lunghezza del meridiano terrestre. Altri ancora vedono nel Titano della fontana la rappresentazione di Lucifero.
Ma i motivi che qualificano la città come Torino magica riguardano soprattutto le sue origini. Ell’epoca degli antichi romani la piazza veniva usata spesso come necropoli e come sito per le esecuzioni capitali: lo stesso rione Valdocco, a ridosso della piazza, deriverebbe dal latino valle occisorium. E poi, dal 1821 al 1852, Piazza Statuto confina con il vicino Rondò dla Forca, altro posto dedito alle esecuzioni capitali. Infine, al centro della piazza nei pressi della fontana si trova l’accesso al sistema fognario che in questo posto ha il suo snodo principale. Questo elemento ha favorito nel tempo la nascita di nuove leggende e credenze che vedono la piazza come il punto urbano della magia nera: punto di ingresso per le Grotte Alchemiche presenti a Torino.
La piazza si trova nel cuore della città e alcuni dei punti di interesse più famosi sono raggiungibili a piedi, motivo in più che godere il fascino di Torino passeggiando per le sue strade eleganti e regali. In poco meno di venti minuti si raggiunge la zona dei Giardini Reali per scoprire il Palazzo Reale in tutta la sua maestosità. Dì lì concediti una passeggiata nei Musei Reali. In poco più di venti minuti direzione sud-est si arriva in zona asse viario di via Roma: visita la Piazza San Carlo, il Salotto della città, e lasciati sedurre dai portici neoclassici, dai caffè storici e dall’iconica statua equestre di Emanuele Filiberto di Savoia. A due passi si trova il Museo Egizio, con i suoi 40.000 reperti archeologici della civiltà nilotica. Chi invece preferisce scoprire un altro degli elementi che testimoniano la storia latina della città può spostarsi più a nord dove si incontra la Porta Palatina, importante monumento di Torino.
Per i torinesi, Piazza Statuto è il simbolo di storia e architettura, di esoterismo ma anche sottocultura: la maggior parte di mods della città hanno eletto il civico 18 come punto di ritrovo ogni sabato pomeriggio.
Atmosfere sabaude, architettura regale, esoterismo. Torino resta una città dai mille volti, impreziosita anche un notevole fermento culturale. Meta perfetta per una vacanza in famiglia, in coppia o con gli amici. Vieni a visitarla in qualunque periodo dell’anno e scegli il nostro hotel Torino President per un soggiorno perfetto in centro città: comfort totale e miglior rapporto qualità prezzo. Ti aspettiamo.